Blog di guerriglia semiologica e resistenza culturale


"LA REALTA' E' UNA MALATTIA." Valentino Picchi


sabato 3 aprile 2021

AGENDA DEL COLLASSO: "Lo sanno tutti."

"Lo sanno tutti che la nave sta andando a picco e che il capitano ha mentito..." e sotto sotto lo sai anche tu: lo avverti, lo respiri malgrado ti ostini timidamente a credere che tutto finirà bene, che prima o poi le cose si risolveranno perché è questo che ti hanno insegnato a fare: credere. 
Una tradizione, una religione, un'abitudine, un'istruzione, un'idea, una notizia, una ricetta... e tu hai iniziato col crederci - alcune cose andavano anche molto bene, ti calzavano a pennello - ma non potevi fare altrimenti anche quando qualche verità mostrava delle crepe; poi ancora e ancora, hai continuato a fidarti finché "credere" si è trasformato nel tuo naturale atteggiamento nei confronti della realtà. Eppure a volte lo avvertivi, lo intuivi... no, non poteva che essere così, per forza.
La fede è qualcosa di potente, forse il più potente degli atteggiamenti umani:  tutto ciò che hai intorno è opera della tua cieca fede in ciò cui ti hanno detto di credere, anche quando non ti piace: "Oh se solo mi avessero insegnato a scegliere! Se mi avessero abituato alla confutazione, alla scomodità della ricerca, a un atteggiamento critico, a non aver paura... magari oggi avrei meno rimpianti." 
Ma stai sbagliando ancora, stai ancora implorando di essere guidato e nemmeno te ne accorgi: l'obbedienza è la più profonda e subdola delle abitudini, un'assicurazione sulla tua vita da cittadino "normale", sempre quella che ti hanno insegnato ovviamente. Vuoi misurarlo il tuo grado di libertà? Sì? Misura le cose cui obbedisci, certo molte dovrai andare a stanarle nei più impensati anfratti del tuo quotidiano.
Prova invece a porre fede in questo, tanto non hai niente da perdere oltre, forse, alle tue preziose e rassicuranti abitudini: hai i mezzi e l'intelligenza per andartela a prendere da solo la verità, e non hai più scuse da accampare per una vita che scade come un barattolo di marmellata. Aprila.
Loro d'altronde, i "tutti", sono esattamente come te: aspettano che ci pensi qualcun altro, sono abituati così anche se "lo sanno che la nave sta andando a picco..." lo sanno, ma di fronte al problema della cruda sopravvivenza magari qualcuno ha cominciato a scendere; gli hanno detto che il mare è pericoloso - ci sono le onde - ma di fronte a un fottuto Titanic di cui è evidente il destino, hanno preso a tuffarsi: per farlo può servire più la paura del coraggio sai. Ora quelli, quelli che si sono già tuffati, ti stanno guardando da laggiù: sì ci sono le onde ma quando ci sei immerso non sembrano poi così grandi e pericolose... e sulla nave sei rimasto solo tu, aggrappato a un timone ingovernabile, fedele al tuo capitano (che nel frattempo si è tuffato pure lui) e alle tue certezze che non sono più neanche le tue.


H♠

2 commenti:

  1. A una nave governata da un capitano che mi porta verso l'inferno, mascherato di salvezza e di paradiso, preferisco buttarmi nelle onde del mare che non sono poi così pericolose come mi avevano fatto credere...

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    1. Bene: siamo già almeno in due a vedere questa benedetta nave affondare, in fondo "due" è il primo numero del molteplice...😄

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