Blog di guerriglia semiologica e resistenza culturale


"LA REALTA' E' UNA MALATTIA." Valentino Picchi


martedì 5 ottobre 2021

TACHICRAZIA



Tutto del nostro agire e del nostro decidere ha la sua germinazione nel fertile terreno della riflessione: la realtà è uno specchio dal quale rimbalza il riflesso - guisa d'eco d'una voce - dell'azione umana e animale in genere, nascendo l'azione dalla provocazione di cui è figlia. Ed è sempre politico, ed è politica (1), il comportamento dell'esemplare uomo immerso negli abissi della socialità in cui egli scorge quelle provocazioni che poi porta a galla e affida al vento degli eventi - o all'eventualità del vento (2) - timonando il suo destino, provandoci almeno. 
Dai mari non fioriscono ma emergono le cose, non fa eccezione il Mar Politico la cui superficie è spesso, oltre che dai venti, scossa appunto da emergenze che impongono al fatal navigatore la piega delle vele.
Il tempo civile è proprio questo mare e l'emergenza (3) ne è costa che lo delimita: unico mare questo - in tempo di ghiacci sciolti e di maree che assottigliano le spiagge - in ritirata, ridotto a poco più di una pozzanghera a beneficio della terra emersa, quella terra che germina re-azioni, gesti dettati da ciò che emerge.
Dunque è di tempo che parliamo, sempre meno e poco disponibile quando il suo intercalare politico è scandito dall'urgenza, e perciò il suo riflesso è per forza immediato, istintivo: il tempo non ha spazio necessario per distendere il rifesso in riflessione, l'azione in articolazione.
"Tachicrazia"(4): il potere della velocità, governare un sistema d'uomini attraverso la dilatazione e il restringimento del tempo politico, dittatura del ritmo.
"Non abbiamo più tempo!", "Tutti dentro!", "Prima che sia troppo tardi!"... non c'è più mare da esplorare, spazio per la confutazione: ciò che la riflessione pone, l'emergenza impone; tanto vale farsi trasportare non più dalle onde prosciugate dell'incognito ma dalla salda mobilità di quella terra detta Panico, e vedere che succede con la mano pronta a scattare sul maniglione dell'uscita  di sicurezza, provando a gestire lo stress che ci viene imposto.
Riaffiorando però noi dalla marea dell'emergenza, tirandocene fuori appigliati alla razionale gravità di qualche luna, osservandola da sopra quella terra emersa scopriremo essere un'isola: l'orizzonte visto dalle isole moltiplica se stesso, il mare si riallarga, il tempo torna a dilatarsi e con esso il pensiero, l'idea, la riflessione, l'azione... perché più grande è la realtà - lo specchio - che siamo capaci di osservare, più ricco sarà il riflesso che ci restituirà, dunque più potente e diversificata l'azione ora non più soltanto effetto ma anche causa d'altro mare, di nuovo tempo cioè, che i padroni delle emergenze non potranno fare a meno di veder profilarsi come nuova emergenza, ma per loro... e sarà il loro tempo a ritirarsi.
Riconquista allora il tuo mare, che è il tuo tempo, padroneggia lo specchio che rifletta te proprio e non un "Io" prestato alla paura: sono le uscite di sicurezza a disegnare il perimetro del luogo in cui sei prigioniero e se la sicurezza è fuori, fai prima a non entrarci affatto... Privalo della tua civiltà e priverai questa delle tue paure: sii tu l'emergenza, non hai più tempo!

HECHIZO  VP

NOTE

[1] "Polis" è la dimensione ineludibile dell'uomo sociale pubblico e privato: tutto ciò che fai e che non fai,  ha un effetto politico.

[2] Il vento spira dal sanscrito "VA-TI" al participio passato del latino "venire": "ventus", il vento è un evento e viceversa, fatto che i-spira.

[3] "Mergere" è l'immergersi, tuffarsi: e-mergere è l'azione opposta. Ciò che la profondità dei mari e      dell'inconscio cela, si manifesta agli occhi della ragione solo quando non fa più parte della stessa tua  profondità, ne emerge appunto, ed è quella memoria ancestrale della tua finitezza che chiami paura.

[4] "Tachus" il greco per "veloce": imponendo più velocità alla situazione accorci il tempo delle decisioni e  
molto più di quanto possa inizialmente sembrare inaccettabile, diviene accettabile. Il tempo non è che 
lo spazio attraverso il quale si esprime la forma delle tue azioni, più questo si dilata e più esse divengono sinuose e        armoniche,   più si restringe più esse divengono dirette e sincopate. La febbre interpretata come simbolo di malattia piuttosto che sintomo di guarigione, regoliamo in molti con la Tachi-pirina affinché presto scompaia come simbolo piuttosto che interpretarla quale sintomo.

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